IN THE NAME OF FATHER
Questa storia è ambientata tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 ed è’ la storia dell’ultimo mese trascorso accanto a mio padre, mentre era colpito da covid-19. In quel periodo la situazione era drammatica per il mondo intero e in particolare per la mia regione, dove gli ospedali erano al collasso, dove arrivavano notizie terrificanti riguardo ai pazienti anziani e si consigliava, fin dove era possibile, di curare i propri cari in casa. La storia l’ho fotografata, senza mai pensare che mio padre sarebbe morto, per denunciare il collasso che stava vivendo il sistema sanitario nella mia regione, dove non si trovavano bombole di ossigeno e dove nessun medico veniva a casa a visitare. Mio padre fu visitato una sola volta dall’ambulanza che ritenne non necessario il ricovero in ospedale. Per tutto il resto, io e la mia famiglia, facemmo tutto da soli, per un mese, fino a che mio padre, aggravatosi improvvisamente, morì appena trasportato in ospedale. Dopo più di un anno, solo ora sono stato in grado di vedere queste foto e di lavorarci, sperando che possano essere utili un giorno a testimoniare che grande piaga ha vissuto e sta vivendo oggi l’umanità e a convincere coloro che non vogliono vaccinarsi a farlo. Se mio padre avesse avuto la possibilità di un vaccino, non avrebbe esitato un istante a vaccinarsi. This story is set between the end of 2020 and the beginning of 2021 and is the story of the last month spent next to my father, while he was hit by covid-19. At that time the situation was dramatic for the whole world and in particular for my region, where hospitals were collapsing, where terrifying news about elderly patients was arriving and it was recommended, as far as possible, to treat loved ones at home. . The oxygen cylinders were very difficult to find and the doctors came to see him only once. I took the photos to report this situation, but only today I am able to see them.